12 Aprile 2019

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto

Il futuro non è un vicolo cieco. Lo stato tra globalizzazione, decentramento ed economia digitale

Franco Gallo

Sellerio

Prezzo – 16,00

Pagine – 152

Con la chiarezza che deriva da un profondo sapere giuridico, Franco Gallo, presidente emerito della Corte costituzionale, guida il lettore dentro alcune delle problematiche che più interessano l’attuale discussione pubblica. Sono i temi relativi alla globalizzazione, all’Europa, al decentramento e ai network nei loro rapporti con lo Stato e la sua capacità di decisione, vale a dire le questioni su cui, spesso con troppa approssimazione, vertono i discorsi di questa fase critica della democrazia rappresentativa e su cui insistono con facile presa le descrizioni dei nuovi movimenti politici. Al contrario, è proprio l’approssimazione, la mancanza di precisione e conoscenza, che questo libro spinge a superare. Gallo si occupa di chiarire e ricostruire nelle loro obbligate conseguenze, anche le più critiche, i vari meccanismi giuridici, preparati da leggi e regolamenti approvati, intorno alle questioni cruciali di questo momento sociale. Per esempio: come si sta spostando l’equilibrio tra i diritti sociali e i diritti proprietari e quanto questo spostamento è compatibile con i fondamenti costituzionali? Quanto è armonica con i principi di giustizia sociale interni ai nostri ordinamenti l’obbligatorietà dell’equilibrio di bilancio? Il mercato e le sue regole fino a che punto possono limitare il potere di imposizione fiscale degli Stati nazionali, per dirne una, di fronte alle multinazionali? Quali traumi ai principi di sussidiarietà e di solidarietà recano certi schemi, oggi prevalenti, che si dichiarano federalistici? Alcune delle domande che investono il nostro futuro, che solo l’inadeguata consapevolezza rende minaccioso e ineluttabile.

 

Disobbedisco. Cinquecento giorni di rivoluzione. Fiume 1919-1920

Giordano Bruno Guerri

Mondadori

Prezzo – 28,00

Pagine – 564

Il 12 settembre 1919 un poeta, alla testa di duemila soldati ribelli, conquista una città senza sparare un colpo. Vi rimarrà oltre un anno, opponendosi alle maggiori potenze sotto gli occhi di un mondo ancora sconvolto dalla Grande Guerra. Lo scopo di Gabriele d’Annunzio e dei suoi legionari non era solo rivendicare l’italianità di Fiume: il Vate sognava di trasformare la sua «Impresa» in una rivoluzione globale contro l’ordine costituito, e nell’avveniristica Carta del Carnaro – una costituzione avanzatissima – teorizzò un governo della cosa pubblica lontano da quello dello Stato liberale, socialista, fascista. Per sedici mesi Fiume fu teatro di cospirazioni, feste, beffe, battaglie, amori, in un intreccio diplomatico e politico sospeso tra utopia e realtà. Militari, scrittori, aristocratici, industriali, femministe, sovversivi, politici, ragazzi fuggiti di casa componevano l’esercito del «Comandante», inconsapevoli di quanto avrebbero influenzato l’immaginario del Novecento. Nelle luci e nelle ombre dell’Impresa ritroviamo, a distanza di cento anni, molti aspetti del mondo di oggi: la spettacolarizzazione della politica, la propaganda, la ribellione generazionale, la festa come mezzo di contestazione, la rivolta contro la finanza internazionale, il conflitto tra nazionalismi, il ribellismo e la trasgressione. Mussolini, che a Fiume tradì d’Annunzio, saccheggiò quell’epopea adottandone la liturgia della politica di massa: i discorsi dal balcone, il dialogo con la folla, il «me ne frego», l’«eia eia alalà», riti e miti: così l’Italia democratica ha voluto dimenticare che la «Città di Vita» fu anzitutto una «controsocietà» sperimentale, in contrasto sia con le idee e i valori dell’epoca sia – e tanto più – con quelli del fascismo. Eppure, se molti legionari aderirono al regime, come Ettore Muti, molti altri furono irriducibilmente antifascisti, confinati o costretti a morire in esilio, come il sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris.

 

I luoghi del pensiero

Paolo Pagani

Neri Pozza

Prezzo – 13,50

Pagine – 368

I luoghi del pensiero non è un libro di filosofia, ma parla soprattutto di filosofi, delle loro vite e dei luoghi che hanno abitato. È perciò una originale cartografia intellettuale che racconta la storia delle idee e la loro genesi. Un viaggio reportage alle radici della cultura europea: nomi, case, sepolcri degli uomini che hanno cambiato la nostra visione del mondo. Soprattutto: idee nate da quei nomi, in quelle dimore, interrate in quei sepolcri, ma ancora vive perchè potenti, lungimiranti, preziose, eterne, fondative. Perchè c’è un’aura in ogni luogo, un linguaggio non detto che si impara ad ascoltare. Da Spinoza, nel Seicento olandese, Paolo Pagani risale il tempo e lo spazio fino a Thomas Mann, inseguendo e spiando nel loro lavoro quotidiano e nell’impegno di una vita grandi filosofi e scrittori, muovendosi fra stati, città, paesi, borghi, piccoli abitati, baite, stanze in affitto, monti e mari, dal Sud al Nord dell’Europa, sino agli Stati Uniti.

 

Santuario

William Folkner

Adelphi

Prezzo – 13,00

Pagine – 305

In confronto ad altri romanzi del Faulkner, Santuario è d’intreccio relativamente scarno: una musica a poche parti, in uno stile staccato, corposo, che s’avviluppa e monta faticosamente, con effetti poderosi … Faulkner ha dato una quantità di prosa di tale altezza e potenza, di così straordinaria complessità di contrappunto, che per molti aspetti sfida qualunque paragone.

 

La gabbia dorata

Camilla

Marsilio

Prezzo – 19,90

Pagine – 432

Faye ha tutto: un marito di successo, una splendida figlia, un bellissimo appartamento a Stoccolma. Ma sotto questa superficie dorata, la sua vita apparentemente perfetta nasconde crepe profonde. Faye è una donna fragile, ha una bassa autostima e deve fare i conti ogni giorno con i segreti di un passato terribile che sperava di aver seppellito a Fjällbacka, l’isola natale che ha lasciato da ragazza. Nemmeno il marito Jack è adorabile come sembra. Faye cerca costantemente di compiacerlo e di anticiparne i bisogni, ma lui la umilia, la sminuisce. E un giorno, tornando a casa prima del previsto, Faye lo scopre a letto con una collega. Il mondo le crolla addosso. A lui ha dedicato la propria esistenza, ha rinunciato a tutto per aiutarlo a fare carriera, ha destinato ogni energia alla vita coniugale, e ora è tutto in frantumi. Come se non bastasse, dopo essere stato scoperto, Jack chiede il divorzio e lascia Faye senza l’ombra di un quattrino. La depressione è dietro l’angolo, eppure questa svolta drammatica le dà la forza per reagire e per far confluire la sua rabbia in un piano preciso: un piano di vendetta.