3 Settembre 2019

Arretrati Anf: marcia indietro o avanti?

di Elena Valcarenghi

Ben ritrovati, con l’augurio che le eventuali pause vacanziere estive vi abbiano giovato.

Sempre io, sempre gli Anf. Non per divertimento, certo, ma per presa d’atto delle disposizioni dell’Inps. Limiterò i commenti, la situazione si spiega da sola.

Messaggio Inps n. 3119/2019: premesso che con il messaggio n. 2815 del 24 luglio 2019 è stato comunicato che, per venire incontro alle richieste di aziende e intermediari, l’introduzione delle novità previste dal messaggio n. 1777/2019 (istruzioni ai datori di lavoro per la valorizzazione dei campi del nuovo elemento <InfoAggCausaliContrib> dell’UniEmens, che sarebbe dovuta decorrere dalla dichiarazione contributiva di 07/2019) è rinviata alla denuncia contributiva di competenza del mese 09/2019 e, pertanto, la compilazione della nuova sezione <InfoAggCausaliContrib> rimane facoltativa fino a tale denuncia, l’Istituto precisa che, fino a quando non sarà resa obbligatoria la compilazione del nuovo elemento che consente il monitoraggio dell’erogazione degli arretrati, le aziende dovranno continuare a trasmettere flussi di regolarizzazione per arretrati di importo superiore a 3.000 euro secondo le disposizioni impartite con il messaggio n. 4283/2017.

Messaggio Inps n. 3134 del 28 agosto 2019: per venire incontro alle ulteriori esigenze rappresentante dalle aziende e dai loro intermediari, l’Istituto previdenziale comunica che il predetto limite, oltre il quale è necessario trasmettere flussi di regolarizzazione, per la sola competenza di luglio 2019, è stato elevato a 20.000 euro.

In sintesi, fino a quando non sarà resa obbligatoria la compilazione del nuovo elemento <InfoAggCausaliContrib>, le aziende dovranno continuare a trasmettere flussi di regolarizzazione per arretrati di importo superiore a 3.000 euro, fatte salve le competenze di luglio 2019, per le quali il limite è stato elevato a 20.000 euro.

Complimenti ad aziende e intermediari, che in 2 giorni sono riusciti a evidenziare le proprie ulteriori esigenze e ottenere un’immediata risposta, e all’Inps per essere così prontamente attento alle istanze dei predetti soggetti.

Devo, invece, rimproverare me stessa per non essere contenta. Provo a motivare il mio stato, in cerca della vostra indulgenza:

  • primi di maggio, nuovo obbligo annunciato con decorrenza luglio (c’è tempo per provvedere);
  • luglio inoltrato, posticipo a settembre (e chi ci ha già lavorato?);
  • fine agosto, doppi chiarimenti con modifiche sulle competenze di luglio (stiamo già lavorando sulle competenze di agosto);
  • preferisco la compilazione del nuovo elemento ai flussi di regolarizzazione;
  • perché importo maggiorato per il solo mese di luglio?

Rispetto per tutte le aziende e gli intermediari che hanno evidenziato le loro difficoltà e per l’Ente che le ha assecondate, dato che la nuova procedura consente all’Istituto il controllo puntuale della congruità di tutti i conguagli effettuati, ma detesto dover tornare sulle stesse problematiche per cambi di rotta, che, se posso permettermi, non ritengo in linea con una logica organizzazione temporale del lavoro.

Temo di essere una zucca dura, meglio rispolverare qualche immagine vacanziera di gamberi che camminano in avanti e solo di fronte a un pericolo fanno un balzo all’indietro.

Buon rientro a tutti.

 

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