Bonus 100 euro per la presenza in sede: ulteriori chiarimenti dalle Entrate

L’Agenzia delle entrate, con la risoluzione n. 18/E/2020, a pochi giorni dall’uscita della circolare n. 8/E/2020, torna ad illustrare la modalità di calcolo del premio di 100 euro da erogare ai dipendenti che hanno prestato l’attività lavorativa presso la sede nel mese di marzo.

Per il bonus dei 100 euro previsti dall’articolo 63, D.L. 18/2020, l’Agenzia delle entrate, prima con la formula di risposta a quesiti (circolare n. 8/E/2020), successivamente con la risoluzione n. 18/E/2020, ha dovuto illustrate, o meglio, in questo secondo caso correggere e precisare, alcune modalità operative di calcolo e di spettanza del predetto incentivo.

Quali sono le precisazioni illustrate con risoluzione n. 18/E/2020?

Primo aspetto molto criticato della circolare n. 8/E/2020 era l’impatto delle assenze sul bonus. Ora l’Agenzia delle entrate precisa che “il premio non spetta per i giorni in cui il lavoratore non ha svolto la propria attività lavorativa presso la sede di lavoro, (…), ovvero è assente per qualsiasi altro motivo (ferie, malattia, permessi retribuiti o non retribuiti, congedi, ecc.)”. Sostanzialmente, le assenze devono essere eliminate dal numeratore, ma non dal denominatore.

In merito al calcolo del bonus, l’Agenzia delle entrate afferma che i 100 euro possono essere determinati su base oraria o su base giornaliera.

In caso di rapporto di lavoro part-time, il premio non deve essere riproporzionato e, pertanto, spetta in misura intera se il lavoratore ha lavorato tutte le sue ore/giornate presso la sede nel mese di marzo.

Il lavoratore con 2 contratti part-time dovrà individuare il datore di lavoro che erogherà il bonus dichiarando i giorni di lavoro svolti presso la sede dell’altro datore di lavoro e i giorni lavorabili ai fini del calcolo della quota spettante.

Quest’ultimo adempimento sarà particolarmente complicato e, verosimilmente, richiederà interventi in occasione del conguaglio e/o in fase di dichiarazione reddituale.

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