6 Ottobre 2015

È giunto il tempo di ammortizzare le critiche

di Riccardo Girotto

 

Chi, come me, è abituato a commentare le azioni del Legislatore, sa che ha a propria disposizione un’arma sempre carica e sempre pronta a colpire il lettore: la critica.

Anche in carenza di argomenti la critica può sempre aiutare a completare un pezzo, è sicuramente più semplice da esporre rispetto a un approfondimento ed è applicabile a qualsiasi disposizione. Figuriamoci a un decreto (il D.Lgs. n.148/15) che in un colpo solo riforma l’intera disciplina degli ammortizzatori sociali.

Tutto vero, ma non è sempre divertente “vincere facile”, sarà per questo che voglio diffondere il profumo delle buone intenzioni, che sicuramente muovono una riforma complessa, che allunga i tempi di attivazione degli ammortizzatori (la Cigs permetterà la sospensione dei lavoratori dopo 30 giorni dall’inoltro dell’istanza), ne riduce le durate (in linea di massima 24 mesi nel quinquennio mobile) e complessivamente ne inasprisce notevolmente il costo (fino al 15% sulle prestazioni!!!).

Eh già, ma il profumo delle buone intenzioni?

Sta nell’includere gli apprendisti tra i destinatari dell’assistenza senza incidere sulla durata del loro percorso formativo, nell’affettuosa comprensione cha anche le aziende più piccole meritano tutele, nella forza dirompente acquisita dai conservatori contratti di solidarietà, nella limitazione delle causali Cigs utili ad agevolare valutazioni ordinate e composte circa le strade da intraprendere.

Mi trovate accomodante?

Non è così.

In realtà le riforme non portano del bene o del male, semplicemente portano del nuovo e anche in questo caso, in cui noi operatori siamo onorati dall’introduzione di nuovi oneri, dobbiamo affrontare procedure concentrate e legittimare gli incrementi di costo derivanti dalla fruizione degli ammortizzatori, non possiamo far altro che seguire precisi passaggi: assumere il nuovo, digerirlo, organizzare e semplificare.

Il D.Lgs. n.148/15 riforma gli ammortizzatori; non dimentichiamo quindi che per affrontare le prossime crisi d’impresa ed essere già operativi con competenza dal 24 settembre 2015, entrata in vigore delle nuove disposizioni, l’agire quotidiano impone un ulteriore passaggio: rimboccarsi le maniche e ammortizzare le critiche.

 

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