20 Maggio 2022

Inquinamento atmosferico: l’Italia è al 67° posto al mondo

di Sabrina Lorenzoni - BioEcologa Green Blogger

Ai primi di aprile sono stati pubblicati gli ultimi dati raccolti a livello mondiale sull’inquinamento atmosferico. Il World Air Quality Report riferito all’anno scorso pone l’Italia al 67° posto al mondo tra i Paesi con l’aria più inquinata.

Un dato generale è quello che preoccupa: nessun Paese al mondo è rientrato nelle linee guida proposte dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, per quanto riguarda le polveri sottili indicate con la sigla PM2.5. Si tratta di minuscole particelle sospese nell’aria, dal diametro inferiore a 2.5 micron, proprio quelle che causano i maggiori danni alla salute umana. 

La città più inquinata al mondo resta Delhi e i primi 5 posti di questa classifica sono quasi tutti occupati da Stati della zona asiatica: Bangladesh, Chad, Pakistan, Tajikistan e India.

Le città prese in considerazione in tutto il mondo sono oltre 6.000: solo 222 hanno fatto registrare valori di PM2.5 nei limiti di norma, mentre 93 città hanno valori di PM2.5 che superano di 10 volte i limiti consigliati dall’OMS.

Com’è la situazione nella nostra Europa?

Sono state analizzate 1.588 città in 42 Paesi e i dati sono molto variegati. Anche in questo caso si registrano solo 55 città entro i limiti di norma in riferimento alle particelle sottili PM2.5. L’Italia è al 67° posto al mondo, con dati che variano molto tra città e aree industriali del nord, del centro e del sud. 

Questo report è un appuntamento annuale per verificare la qualità dell’aria a livello mondiale e per farci riflettere su un grave problema a livello umano e ambientale.

L’inquinamento dell’aria è molto diffuso in tutte le zone del mondo più industrializzate e oggi è considerato la più importante minaccia alla salute umana. 

L’aria che respiriamo, inquinata da polveri sottili, causa importanti patologie, dall’asma a problemi cardiocircolatori, fino a tumori, ictus e infarti. Non sono solo gli adulti a soffrirne: i dati del report ci dicono che nel mondo si stimano 7 milioni di morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico e 40.000 sono bambini che non hanno ancora compiuto i 6anni. 

Le cause dell’inquinamento dell’aria sono, in piccola parte, dovute a fenomeni naturali e, in gran parte, da imputare alle attività dell’uomo. Agire per ridurre l’inquinamento atmosferico è uno dei primi passi fondamentali da compiere per vivere in un mondo più pulito e più sano. I processi industriali e artigianali, la combustione dei combustibili fossili per il riscaldamento, il traffico veicolare sono le principali cause dell’inquinamento dell’aria. 

Rinnovare e migliorare nelle fabbriche i sistemi di filtraggio dell’aria per immettere in atmosfera aria pulita, cambiare vecchie caldaie e autovetture sono solo i primi passi verso una vera transizione ecologica che abbandona i combustibili fossili, scegliendo energie pulite e rinnovabili. 

Le rosa – Lorenzoni – inquinamento atmosferico 200522