5 Gennaio 2016

Stabilità 2016: per il lavoro esonero e detassazione

di Roberto Lucarini

 

 

Come consuetudine il nostro Legislatore, in occasione del Natale, ci offre in “regalo” la Legge di Stabilità; la impacchetta per tradizione in un unico articolo, strapieno di commi e contenente i provvedimenti più disparati.

Misure relative alla sicurezza si mescolano con l’ecobonus camper; novità sulle slot machine si accompagnano a misure contro la povertà: una zuppa quasi illeggibile, dal gusto molto confuso e, quest’anno, a rischio mancanza di copertura finanziaria. Sul punto, in primavera, sarà l’occhiuta Unione Europea a dire la sua.

Come tradizione, la parte del leone viene recitata dalle misure fiscali: Imu/Tasi, proroga di detrazione per lavori edili e bonus elettrodomestici fanno da contraltare al rinvio al 2017 dell’attesa riduzione Ires al 24%.

Da notare che stavolta il Legislatore usa addirittura effetti speciali, superandosi in fantasia; nasce così il c.d. super-ammortamento: tu investi in un bene strumentale e spendi 100, ma porti a costo, a mezzo ammortamento, 140!!!

Venendo, infine, al nostro specifico settore, dopo tutte le novità proposte con i vari spezzoni del Jobs Act, il Legislatore ha pensato bene, in sede di Legge di Stabilità, di darsi una calmata. Nulla di eclatante, dunque, nel provvedimento programmatico 2016. Si notano, semmai, questi punti:

  • riproposizione, sia pur in una diversa chiave, dell’agevolazione per assunzioni a tempo indeterminato. Non più esonero totale contributivo, ma riduzione dell’onere per il 40%; non più durata triennale, ma riduzione di durata temporale a un biennio. In sostanza: si mantiene l’agevolazione per spingere l’occupazione stabile, ma con riduzione dei benefici;
  • rinasce, e diventa strutturale, la detassazione (rectius imposizione sostitutiva) al 10% delle somme premiali concesse per i casi di incrementi di produttività, redditività, efficienza, a seguito di appositi accordi di secondo livello;
  • si pone un particolare occhio, con esclusione della loro concorrenza al reddito, verso prestazioni di servizi ai lavoratori nell’ambito del welfare aziendale.

Peccato che, al solito, molte di queste misure restino in stand by: per il loro effettivo compimento dovrà arrivare il classico decreto di attuazione, ovvero le istruzioni amministrative dell’Ente preposto.

Tutta roba che, nel migliore dei casi, complicherà ancora un po’ l’aspetto pratico.

 

Buon anno.