4 Aprile 2017

Voucher e margherite

di Elena Valcarenghi

Con un comunicato del 30 marzo scorso l’Inps ha reso noto che, dopo aver chiesto un parere al Ministero del lavoro, continuerà a emettere i voucher baby-sitting – contributo asilo nido, di cui all’articolo 4, comma 24, lettera b), L. 92/2012, anche dopo l’abrogazione dei buoni lavoro a opera del D.L. 25/2017. L’Istituto precisa anche che aveva già modificato la procedura per consentire l’emissione dei soli voucher baby-sitting.

Ora, tra sito nuovo e informazioni non più reperibili, sono un po’ confusa, ma forse non l’unica a ricordarsi che qualche giorno prima lo stesso Istituto aveva comunicato che non era più possibile richiedere i voucher baby-sitting dal 22 marzo proprio a causa del citato decreto, in vigore però dal 17 marzo.

Non mi riesce di trovare il precedente comunicato. L’avrò sognato? Al momento le attese per la connessione al nuovo sito Inps scoraggiano ulteriori ricerche in loco, ma la rete offre traccia dell’accaduto, quindi no, forse non l’ho sognato.

Riassumendo:

  1. i voucher sono abrogati con assoluta certezza normativa, almeno fino alla vigenza del D.L. e in attesa della sua conversione, ma se acquisiti in precedenza possono essere utilizzati entro il 2017 in assenza di una qualunque norma che li disciplini ed eventualmente sanzioni comportamenti non corretti non si sa più rispetto a cosa, ma qui ci soccorre un comunicato del Ministero del lavoro, che ci raccomanda di utilizzare le regole e le procedure abrogate;
  2. con altrettanta certezza normativa sappiamo che, per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, in alternativa al congedo parentale, voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting è stata introdotta in via sperimentale per il triennio 2013-2015 dalla L. 92/2012, e poi prorogata anche per il 2016 ed estesa alle lavoratrici autonome dalla L. 208/2015 e ulteriormente prorogata fino al 2018 dalla L. 232/2016, ferme restando le disposizioni attuative dei D.M. 22 dicembre 2012, 28 ottobre 2014 e 1° settembre 2016;
  3. il contributo viene erogato attraverso il sistema di buoni lavoro corrisposti esclusivamente in modalità telematica (così risulta dal sito Inps secondo le istruzioni della circolare n. 75/2016);
  4. l’Inps ha avuto dei dubbi in merito alla sopravvivenza dei buoni come modalità di erogazione del contributo dopo l’abrogazione del lavoro accessorio e così si è espresso sul proprio sito dando notizia dello stop, peraltro indicando una data, il 22 marzo, che non comprendo da dove derivi, salvo poi ravvedersi e dirci che tutto è come prima.

Bene, sono sempre più confusa e mi pongo una serie di domande senza risposta:

  1. perché si studia la gerarchia delle fonti del diritto se poi si lavora a suon di comunicati, nemmeno più di circolari;
  2. gli ausili tecnologici facilitano la vita velocizzando tutto, ma riescono anche a complicarla (mettiamoci nei panni di una madre che avesse deciso di avvalersi dei voucher baby-sitting e che si trovi a scoprire che l’Inps ne ha bloccato l’emissione);
  3. i voucher baby-sitting, anche non già acquisiti, se non ho mal compreso, sopravvivono ai buoni estinti;
  4. perché affrettare comunicati se si è in attesa di un parere del Ministero? E perché tali comunicati svaniscono in seguito (chiedo perdono in anticipo se non sono più in grado di ritrovarli io ma in realtà sono presenti)?

Senza entrare nel merito della discussione sull’opportunità dell’abrogazione dei voucher, non credo che le modalità con le quali è stata realizzata siano meritevoli di imitazione. La fretta non consente valutazioni approfondite e le conseguenze talvolta sfuggono al controllo. Se a questo poi aggiungiamo la diffusione di notizie di un certo impatto sociale e la ritrattazione delle medesime, il quadro non è dei migliori.

Essendo primavera, però, tanti prati si sono riempiti di bellissime margherite e mi sono scoperta a pensare che forse più che inseguire comunicati di varia natura possa valer la pena dedicarsi a più bucoliche faccende, cogliendo uno di quei fiori e interrogandolo sul tema: voucher sì o voucher no?

 

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