22 Luglio 2016

Le competenze trasversali

di Gianluca CappellatoRoberta Ragazzo

Non sempre il bagaglio tecnico professionale che si possiede e acquisisce con studio ed esperienza sul campo è sufficiente per poter affrontare con tranquillità le sfide cui la professione ci mette di fronte per raggiungere il successo. Un noto studio dell’Università di Stanford ha provato che quello che tutti conosciamo come Q.I. – il Quoziente Intellettivo – non è un indicatore sufficiente per stabilire le probabilità di successo o insuccesso di una persona, soprattutto a livello lavorativo.

Quante volte, in fase di selezione di possibili collaboratori, ci si è trovati di fronte a ragazzi con un curriculum studi invidiabile, ma che ci hanno dato la sensazione che tutto quel bagaglio conoscitivo, nel momento in cui doveva essere calato nella praticità lavorativa quotidiana, veniva a disperdersi?

Altrettante volte ci saremo imbattuti in giovani aspiranti professionisti che, seppur non dotati di un eccellente curriculum, ci hanno dato la sensazione di avere le caratteristiche giuste per poter diventare degli ottimi professionisti.

La realtà è che lo studio è una cosa, ma il lavoro è tutt’altro.

Come a dire: si può essere sempre vincenti in fase di allenamento, se poi sistematicamente si perde però quando si entra in competizione, vuol dire che manca ancora qualcosa.

Tutto questo per evidenziare come le competenze tecniche non sono sufficienti. Esistono, infatti, altre abilità individuali che possono portare un valore aggiunto al professionista, alla sua azienda e al consumatore finale. Si tratta delle competenze trasversali, le c.d. soft skills.

Queste competenze non sono insite in noi stessi; infatti, per fortuna, si possono esercitare, sviluppare e potenziare.

Queste abilità includono l’autonomia, la flessibilità, il problem solving, la precisione, la comunicazione, il team work, la leadership, per citarne alcune, e si dividono in 4 macro-categorie:

  1. le competenze PERSONALI: la gestione di sé e l’orientamento all’obiettivo;
  2. le competenze RELAZIONALI: la gestione del rapporto con gli altri;
  3. le competenze COGNITIVE: le capacità di analisi e sintesi;
  4. le competenze ORGANIZZATIVE: le capacità operative.

Queste competenze trasversali si articolano in conoscenze, abilità, qualità personali e professionali che permettono all’individuo di:

  • analizzare e comprendere le caratteristiche dell’ambiente, del compito e del ruolo assegnato
  • mettersi adeguatamente in relazione con gli altri
  • affrontare e gestire in modo efficiente le situazioni e i problemi

La formazione esperienziale ha come obiettivo quello di sviluppare tali competenze attraverso attività quali l’outdoor training, il cooking, o altre team experiences. Infatti, in un contesto lavorativo dove le capacità tecniche non sono sufficienti per garantire il successo e una performance eccellente, diventa fondamentale sviluppare quelle competenze trasversali che possono aggiungere valore alla vita personale e professionale. Multinazionali di rilievo, come ad esempio Google, Philips Electronics e AT&T, hanno già adottato politiche di assunzione e sviluppo del personale che riconoscono e valorizzano il ruolo delle soft skills.

 

Per approfondimenti Centro Studi Lavoro e Previdenza – Euroconference ti consiglia:

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