14 Giugno 2016

Deposito accordi di premio di risultato: la nuova Odissea

di Roberto Lucarini

 

Chi dice che noi non siamo degli eroi? Degli eroi degni della mitologia greca?

Se volete provare questa esperienza, non fatevi nessun problema; andate a depositare, sul sito cliclavoro, un accordo aziendale per premio di risultato e, se vi riuscirete, vi sentirete invincibili!

Come noto, la Legge di Stabilità 2016 ha richiesto, ai fini della c.d. detassazione, il deposito di tali accordi presso la DTL competente. Il successivo D.M. 25 marzo 2016 ha poi introdotto l’immancabile modulistica e una procedura da svolgersi presso il sito cliclavoro. Cosa resta da fare? Dire “obbedisco”, come il grande condottiero, e prepararsi alla sfida.

Non mi ero mai accreditato sul sito suddetto, quindi ho dovuto capire bene il ragionamento che vi sovrintende; già, perché in Italia ogni Ente (Inps, Inail, Centri Impiego, etc. …) ha il suo modo di vedere il mondo, e noi, di conseguenza, ci dobbiamo adeguare. Scopro, quindi, che cliclavoro ti fa accreditare solo come persona fisica. Dopo l’andirivieni di e-mail di conferma, riesco ad entrare. Compilo tutte le notizie che mi riguardano, e di cui farei anche a meno, e poi provo ad entrare nella sezione del deposito. Stop!!! Dice la procedura; non sei abilitato. Si comincia bene …

Traffico un po’ e, finalmente, capisco che devo accreditarmi come legale rappresentante della società per cui dovrei depositare l’atto. Ma io non lo sono, e quindi abilito l’effettivo amministratore e, di conseguenza, gli collego la società rappresentata.

Torno alla pagina del deposito, ma invece che l’agognato modello (quello dato dal D.M., of course) trovo una pagina dove riuscirei, se mai lo avessi, a vedere (forse) un vecchio accordo depositato. Non c’è verso di trovare il pulsante del deposito.

Cerco nelle Faq; provo con un’e-mail, da un form che trovo sul sito; provo anche con un’e-mail all’assistenza (il cui indirizzo non ricordo nemmeno come ho trovato). Nessuna risposta. Alla fine vado sulla pagina Facebook di cliclavoro e scrivo il problema. Nel giro di un giorno si accodano moltissimi colleghi, tutti con lo stesso dilemma. Che fare? Boh…

Dopo un paio di giorni, sempre via Facebook, salta fuori un utente: “Gente, hanno messo il pulsante deposita”. Vado a vedere e, miracolosamente, il pulsante è apparso. Intanto dall’assistenza nessuna risposta; silenzio.

Così torno sul sito, redigo il modello, allego l’accordo e spedisco.

Oggi, quando scrivo, un amico mi recapita un’e-mail nella quale si dice che il Ministero del Lavoro avrebbe semplificato la procedura (sic!…).

Questi i fatti; sfido chiunque a smentirmi.

Ed ora vi chiedo e mi chiedo: è mai possibile che non si riesca a fare una cosa semplice?

Ci obbligate a un adempimento e ci fate perdere un mucchio di tempo a “girottolare” su un sito per trovare una soluzione che, senza il miracolo, non sarebbe arrivata. Ma che razza di sistema è questo? Ma dov’è finito il rispetto per l’altrui lavoro? E infine: da quando Facebook funziona come centro assistenza per il Ministero? Ma dai; facciamo i seri per favore. Non siamo a giocare, siamo a lavorare. Se non siete capaci di gestire certe situazioni lasciate perdere.

Forse però, a ben pensarci, la colpa è nostra; ci arrabbiamo, ma, alla fine, ci adeguiamo. Anche se, in effetti e a ben vedere, non abbiamo armi. Le avrebbero i Consigli Nazionali degli Ordini, ma credo pensino ad altro.

E, allora, ci resta solo la soddisfazione di sentirsi degli eroi. Una specie di nuovi Ulisse, dei viaggiatori che si muovono tra mille peripezie (e tanti siti) senza meta, correndo rischi e senza alcuna istruzione. Nella speranza che il miracolo, ogni volta, si compia.

Amen.