4 Maggio 2023

Direttiva UE contro la disparità salariale

di Redazione Scarica in PDF

In data 24 aprile 2023 sono state adottate dal Consiglio dell’Unione Europea nuove norme in materia di trasparenza salariale, finalizzata in particolare a contrastare il fenomeno del gap tra la remunerazione percepita da lavoratori uomini, rispetto a quella delle lavoratrici donne.

La necessità di tale provvedimento sorge in relazione al dato medio attualmente registrato in merito al divario tra il trattamento salariale percepito da lavoratori uomini, rispetto a quello delle lavoratrici donne, divario che attualmente si attesta intorno al 13 % nel territorio dell’Unione Europea.

Per questo, la volontà del Legislatore Comunitario è quella di intervenire in maniera tale da far sì che tale divario non superi il 5 % (al netto di situazioni oggettive poste a giustificazione).

Tra i passaggi e le previsioni della citata Direttiva viene previsto l’obbligo in capo ai datori di lavoro di indicare la retribuzione (ovvero, laddove non possibile, la fascia retributiva) iniziale, con particolare riferimento ai posti vacanti in azienda.

Viene poi introdotto l’obbligo nei confronti di imprese con più di 250 dipendenti, di riferire annualmente all’autorità nazionale competente circa il possibile divario retributivo di genere interno all’impresa (cadenza che diventa triennale per i datori che occupano sino a 150 dipendenti), con necessità di effettuare una valutazione congiunta laddove emergesse un divario maggiore al 5 % tra il trattamento salariale riconosciuto agli uomini, rispetto a quello percepito dalle donne (a favore dei primi).

A corredo poi, la Direttiva in trattazione contiene anche disposizioni che mirano a riconoscere forme di risarcimento a favore di vittime di discriminazioni salariali.

È importante sottolineare che attualmente la Direttiva non è stata ancora pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, e quindi non è tecnicamente vigente.

A partire dalla data di pubblicazione gli Stati membri avranno tre anni per recepirne il contenuto andando ad adeguare la normativa nazionale.

Welfare aziendale e politiche retributive