Garante privacy: no ai questionari post malattia
di Redazione Scarica in PDF
Il Garante per la protezione dei dati personali, con provvedimento n. 390 del 10 luglio 2025, pubblicato nella newsletter del 1° agosto 2025, ha comminato una sanzione di 50.000 euro a un’azienda del settore automotive per aver gestito in modo scorretto le informazioni dei propri dipendenti, incluse quelle sulla salute.
Il provvedimento è scattato a seguito di una segnalazione sindacale, che ha evidenziato una pratica diffusa all’interno dell’azienda: dopo assenze per malattia, infortunio o ricovero, i lavoratori venivano sottoposti a un colloquio accompagnato da un questionario. Il documento, compilato da un diretto responsabile, veniva poi trasmesso all’Ufficio Risorse Umane, che, con il responsabile e/o con il medico competente, valutava, in base a quanto rappresentato dall’azienda, eventuali iniziative a tutela della salute dei lavoratori, ad esempio modificando la postazione di lavoro o intervenendo sulle relazioni lavorative.
Nel corso dell’istruttoria il Garante ha, però, riscontrato numerose violazioni del Regolamento UE (GDPR), tra cui l’assenza di un’informativa chiara e trasparente ai dipendenti e la mancanza di una base giuridica per il trattamento dei dati, anche relativi alla salute. L’Autorità ha, inoltre, ravvisato una conservazione di dati dei lavoratori non pertinenti (nel caso di assenze dal lavoro) e sproporzionati (fino a 10 anni) e un trattamento di dati non rilevante per valutare le capacità professionali del personale.
Il Garante ha, dunque, ordinato all’azienda il divieto del trattamento dei dati e la cancellazione di quelli già raccolti e conservati.



