Nuove competenze e soft skill nell’era digitale: l’impatto sulla formazione per la sicurezza sul lavoro
di Redazione Scarica in PDF
L’INAIL, in data 4 settembre 2025, ha pubblicato la scheda informativa “Le nuove competenze e le soft skill nell’era digitale”, che affronta l’impatto delle 3 grandi transizioni che stanno trasformando il mondo del lavoro:
1. l’avanzamento delle tecnologie digitali: il progresso tecnologico, in particolare con l’intelligenza artificiale (IA) e l’automazione, ha trasformato i processi lavorativi, delegando alle macchine i compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto. Ciò richiede alle persone competenze sempre più orientate alla creatività, al pensiero critico e alla gestione della complessità, ridefinendo il valore del contributo umano;
2. la transizione ecologica, che favorisce la nascita di nuovi settori economici e professionali legati, ad esempio, all’economia circolare, alle energie rinnovabili e alla gestione responsabile delle risorse;
3. i cambiamenti demografici connessi all’invecchiamento della popolazione.
Tali dinamiche ridisegnano le professioni, le competenze richieste, le modalità di lavoro e le aspettative di carriera, imponendo flessibilità e aggiornamento continuo per restare competitivi in un contesto sempre più segnato da innovazione, sostenibilità e inclusione generazionale.
L’introduzione di intelligenza artificiale, big data, robotica collaborativa, Internet delle cose, algoritmi e piattaforme digitali, insieme alla diffusione del lavoro a distanza, produce opportunità, ma anche nuovi rischi per la salute e sicurezza sul lavoro. Se, da un lato, alcune tecnologie contribuiscono a ridurre i rischi, come ad esempio gli esoscheletri, che riducono il carico nelle attività ripetitive o i dispositivi indossabili che monitorano i fattori di rischio, dall’altro emergono nuovi rischi, in particolare di natura psicosociale e organizzativa, che richiedono un’attenta valutazione
per garantire una trasformazione sicura e attenta al benessere dei lavoratori.
Il cambiamento coinvolge tutto il mondo del lavoro e si estende a qualsiasi azienda e settore, determinando una modifica dei modelli e dei processi organizzativi, in termini di attività, ruoli, ambienti di lavoro, procedure operative e, di conseguenza, anche delle competenze richieste nell’ambito della sicurezza sul lavoro.
L’INAIL sottolinea come un aspetto chiave di questa evoluzione sia il maggiore potere decisionale che assumono i lavoratori rispetto al monitoraggio e al funzionamento dei sistemi tecnologici, con i quali sviluppano un’interazione costante e complessa. Questo approccio, definito in letteratura come “human in the loop”, offre opportunità in termini di controllo, adattabilità e qualità decisionale, ma comporta anche rischi legati a sovraccarico cognitivo, ambiguità operativa, affidamento eccessivo alla tecnologia, che richiedono un’attenta valutazione.
La pubblicazione attribuisce un ruolo strategico alla formazione continua e al lifelong learning per garantire che tutti gli attori della prevenzione possano affrontare i mutamenti. Piattaforme online, webinar, simulazioni immersive, microlearning, mobile learning, realtà virtuale e aumentata costituiscono strumenti capaci di superare i limiti della formazione tradizionale, rendendo l’apprendimento flessibile, personalizzato e più efficace. La formazione deve riguardare non solo le competenze tecniche di utilizzo delle nuove tecnologie, ma anche l’acquisizione di capacità di adattamento e di competenze trasversali, con una forte attenzione al coinvolgimento dei datori di lavoro nella promozione di una cultura della sicurezza resiliente.
La formazione alla sicurezza dev’essere orientata a sviluppare conoscenze e competenze specifiche per l’utilizzo corretto delle tecnologie digitali introdotte nei luoghi di lavoro, sulla base delle evidenze emerse dalla valutazione dei rischi effettuata dai datori di lavoro. È essenziale, quindi, che i lavoratori siano adeguatamente informati e formati sia sui rischi connessi all’utilizzo delle nuove tecnologie – come ad esempio dispositivi indossabili, sensori o sistemi di realtà virtuale – sia sulle pratiche sicure da adottare nell’interazione con esse.
Questo approccio garantisce che i lavoratori non solo possiedano le conoscenze tecniche necessarie per operare in sicurezza, ma sviluppino anche le capacità di adattamento e le competenze trasversali richieste dall’evoluzione tecnologica del mondo del lavoro.
È altrettanto importante che i datori di lavoro siano adeguatamente formati per comprendere le implicazioni delle tecnologie e promuovere una cultura della sicurezza resiliente che coinvolga efficacemente tutti i membri dell’organizzazione.



