17 Settembre 2020

Elogio della follia

di Roberto Lucarini

Chissà se il buon Erasmo da Rotterdam, di fronte al fantastico scenario disegnato in questi giorni dai nostri enti previdenziali e assicurativi, avrebbe scritto il suo trattato dandogli proprio quel titolo. Di follia si tratta, fuori da ogni dubbio; che sia da elogiare, sia pur in senso ironico, come lui fece, nutro però evidenti dubbi.

Tutto nasce dalle sospensioni dei versamenti avvenute negli scorsi mesi, causa COVID-19; breve digressione: se questo virus non ci stecchisce sul piano sanitario, finirà per farci impazzire per queste altre questioni.

Vi chiarisco subito che, da vecchio professionista di Provincia, avevo già fiutato l’aria; alla ripresa dei versamenti ci sarà da divertirsi un mondo, avevo pensato. E, infatti, mi hanno accontentato.

L’Inps non solo ha voluto le specifiche indicazioni di sospensione nei flussi Emens, cosa legittima, peraltro, ma adesso salta fuori con una comunicazione, a loro dire obbligatoria, per indicare un’altra volta le sospensioni e la scelta di rateizzo.

Per chi ancora non ha visto tale comunicazione, consiglio vivamente una visita sul sito Inps; piena zeppa di codicini di sospensione, i vari NXXX, di importi da rintracciare ed esporre, e arretrata alla sola parte di rate che riguarda il 2020 (ignora, infatti, l’eventuale seconda parte di competenza del 2021-2022). Un’esperienza fantastica, ve l’assicuro; magari accordatevi preventivamente con qualche Santo a vostra scelta, onde evitare che lassù vi segnino tutti gli improperi, che, senz’altro, usciranno dalla vostra bocca.

Per spiegare tutto questo ci sono ovviamente voluti 2 messaggi, più un terzo per dirci, bontà loro, che è possibile inviare la comunicazione entro fine settembre.

Mi domando, visto si tratta di semplici indicazioni di prassi ed esiste una norma (anzi 2, visto che in Italia abbondiamo sempre) che prevede la rateizzazione dei versamenti: che cosa faranno se io pago a rate e non faccio alcuna comunicazione? Lo so: andrà fatta per evitare casini con gli abbinamenti dei modello F24, ma almeno fosse stata in forma semplice.

Anche l’Inail, forse per non rimanere indietro nella corsa a chi è il peggiore, è uscito il 15 settembre con la circolare n. 35/2020, dove, per i versamenti a mezzo F24 riguardanti le sospensioni, indica nuovi 16 codicini, che si aggiungono ai 16 precedenti: totale 32 codici da valutare. E questo viene reso noto il giorno 15 settembre, il precedente rispetto alla data di versamento. Che bello quest’altro gioco, da fare proprio il giorno del versamento: andare a verificare le varie deleghe per vedere se il codice sia da modificare.

Noi, che non abbiamo nessuno che in qualche modo ci difenda, non possiamo che adeguarci; un po’ meno il nostro fegato, che, immagino, non sia troppo felice per queste faccende.

Questa, signori miei, è burocrazia allo stato puro; caos totale creato da personaggi che, con tutta evidenza, non hanno la minima idea di cosa significhi il concetto di semplificazione; esposizione chiara di un’arroganza, per via amministrativa, che non dovrebbe esistere in un Paese civile.

Questa, amici miei, è follia: ma non certo da elogiare, caro il mio Erasmo.

 

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