Licenziamento disciplinare: i messaggi offensivi scambiati in una chat privata non integrano giusta causa

La Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con sentenza 28 febbraio 2025, n. 5334, ha ritenuto che, in tema di licenziamento disciplinare, i messaggi scambiati in una chat privata, seppure contenenti commenti offensivi, non costituiscono giusta causa di recesso, poiché, essendo diretti unicamente agli iscritti a un determinato gruppo e non a una moltitudine indistinta di persone,…

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