2 Dicembre 2022

La sfida informativa dei brand alla ricerca dell’autenticità

di Michela Trada - Esperta in Brand Journalism e strategie editoriali

Dicembre è da sempre il mese dei bilanci, quello in cui tirare la riga tra l’anno appena trascorso e quello che si appresta ad arrivare. “Sono riuscito a raggiungere i risultati e gli obiettivi prefissati ad inizio 2022?”; “Dove voglio andare nel 2023 e cosa voglia ottenere?” e ancora: “Sarò in grado di superare le mie credenze limitanti?”. Questi gli interrogativi che più frequentemente ci poniamo durante queste fatidiche 4 settimane.

Un mese di riflessione che non va sottovalutato, poiché, in campo comunicativo, ci permette di mettere il timone a dritta in vista di gennaio.

Quale sarà, dunque, la sfida dei brand, del nostro marketing di contenuti, per i prossimi 12 mesi? Ho cercato di rispondere al quesito in questo articolo.

 

Più brand, meno claim: comunichiamo chi siamo per davvero

La prima prova che, a mio avviso, dobbiamo superare dallo scoccare della mezzanotte del nuovo anno è quella di liberarci degli slogan per abbracciare una comunicazione più autentica e in linea con la nostra essenza. In questo caos iper-informativo, in cui tutti scrivono e cercano di emergere a suon di like e titoli urlati, è l’essenzialità ad avere la meglio. “Less is more”, diceva il celebre architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe, e io approvo in toto questo concetto: anziché aggiungere sempre più media alla nostra company virtuale e sforzarci di scrivere sui social e sul nostro blog quando non abbiamo niente da dire, proviamo a togliere, a ricordarci del perché facciamo quello che facciamo e per cosa vogliamo essere cercati e trovati sul web e nella vita. Siamo noi il brand di noi stessi, ma un brand fatto di valori e non di claim copiati dal vicino o utilizzati perché vanno di moda. Una scrittura online autentica è la chiave per creare una community autentica.

 

Creiamo contenuti originali sporcandoci le mani

Lo dicono le analisi, lo ribadiscono le statistiche: da mesi sono i contenuti originali a performare meglio su Google. Se vogliamo, quindi, essere trovati dai nostri clienti, non possiamo fare a meno di scrivere e di scrivere anche con qualità; cosa significa “qualità”? Significa realizzare contenuti, scritti, post, che siano significativi per il nostro lettore ovvero in grado di portarlo a compiere un’azione. La tecnica comunicativa del Brand Journalism ci viene in aiuto facendoci comprendere quanto la nostra scrittura non debba essere orientata verso noi stessi, ma verso il lettore. Che cosa può servire a chi ci legge? Come possiamo informarlo su un tratto distintivo della nostra azienda o del nostro servizio? Conosce la nostra storia? Quali sono i nostri obiettivi di business e non? Una notizia è tale se si tratta di un fatto o di un avvenimento ritenuto degno di essere portato a conoscenza di un pubblico. Noi dobbiamo essere creatori di notizie, di informazioni, di benessere. Ai brand si chiedono promesse, impegni, cause di cui farsi portavoce; ai brand si chiede di essere soprattutto credibili e di dimostrare coi fatti di credere in quelle promesse. Non basta dirlo, non basta dirlo bene: occorre anche farlo.

 

H2 Come scrivere contenuti che ci rappresentano

Voglio chiudere questo breve excursus alla ricerca del giusto posizionamento organico 2023 con 3 consigli pratici per realizzare contenuti online in linea con il nostro sé e con i nostri valori.

  1. Noi non siamo ciò che facciamo. Dimentichiamo per un attimo il nostro headline su LinkedIn; abbiamo sempre la tendenza di presentarci per ciò che facciamo e non per ciò che siamo. Ad esempio: “Sono Michela e sono una giornalista esperta di…”; il modo corretto di presentarsi sarebbe: “Sono Michela e faccio la giornalista”. Il nostro lavoro è solo una sfumatura di noi, non la nostra essenza. Come ci racconteremmo se non lavorassimo?
  2. Scriviamo come mangiamo. Non abbiamo bisogno dei paroloni per “darci un tono”: il lettore ha bisogno di semplicità per assorbire le informazioni che gli diamo. I nostri contenuti devono essere compresi anche da un bambino per far sì che siano efficaci.
  3. Pianifichiamo. Scrivere sembra un’azione semplice e meccanica, ma non lo è. Dobbiamo scegliere cosa dire e quando dirlo con costanza e abnegazione: progettiamo già ora il nostro piano editoriale del 2023 per poter avere un calendario ordinato per i prossimi mesi.
Le rosa