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Le novità in materia di distacco transnazionale comunitario
La Direttiva comunitaria 2014/67/UE ha introdotto importanti novità in ambito di distacco transnazionale all’interno della Comunità Europea; tale intervento si è reso necessario per via di sempre più frequenti usi distorti dell’istituto, derivanti dal fatto che, in ipotesi di internazionalità del rapporto di lavoro, vanno considerati simultaneamente paletti legislativi, quali il lex loci laboris, e…
Continua a leggere...Impossibilità parziale della prestazione del lavoratore e repêchage
Il giustificato motivo oggettivo di licenziamento può riferirsi anche a ragioni, rientranti nella sfera giuridica del lavoratore, che determinano l’impossibilità della prestazione assoluta, ancorchè temporanea. In caso di malattia o infortunio, rimane applicabile la disciplina del periodo di comporto, al termine del quale si può procedere al licenziamento, in quanto si è superata la soglia…
Continua a leggere...Il lavoro autonomo alla prova dell’era digitale: proposte e suggestioni
Appare quasi pleonastico evidenziare come la fattispecie del lavoro autonomo sia, da sempre, al centro dei molteplici dibattiti che caratterizzano il variegato panorama giuslavoristico interno e non solo in quanto polo opposto (e paradigmatico) del contratto di lavoro subordinato (forma comune e, addirittura, dominante nel diritto del lavoro italiano), ma anche per il fatto di…
Continua a leggere...Dall’Ape Maia all’Ape Rita
Se con la mente torno al tempo passato, ricordo con tenerezza la dolce Ape Maia. Un cartone animato con cui, le allora mie piccole bambine, si divertivano un sacco. Se con la mente penso all’oggi, mi ritrovo, al contrario, con la spinosa Ape – Rita, dea dei pensionati, che alla fine sembra una specie di…
Continua a leggere...Tutele crescenti: se il licenziamento è in frode alla legge il lavoratore ha diritto alla reintegra
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 23/2015, per i prestatori di lavoro assunti dopo il 7 marzo 2015, la tutela reintegratoria è limitata alle ipotesi di nullità del recesso perché discriminatorio ovvero perché riconducibile ad altri casi di nullità espressamente previsti dalla legge, nonché allorquando il fatto materiale posto alla base del licenziamento disciplinare sia…
Continua a leggere...Il controllo giudiziale del gmo e la libertà di impresa
Per ulteriormente puntellare il principio costituzionale della libertà imprenditoriale, per quanto riguarda le delicate aree di contatto legate ai rapporti di lavoro, il Legislatore ha introdotto, mediante l’articolo 30, comma 1, L. 183/2010, il principio per cui in tutti i casi nei quali le disposizioni di legge nella materie del lavoro privato e pubblico “contengano…
Continua a leggere...Comunicazione del licenziamento e domicilio del lavoratore
La comunicazione del licenziamento, l’ultima fase per l’effettività del recesso, spesso nasconde insidie per il datore di lavoro, soprattutto nel caso in cui sia legato a motivi disciplinari che, come è noto, impongono il rispetto della procedura prevista dall’articolo 7, L. 300/1970, e dalle disposizioni di dettaglio della contrattazione collettiva. Capita, in molti casi per…
Continua a leggere...Il Piano di welfare aziendale sotto forma di variabile individuale e aziendale
La Direzione Regionale lombarda dell’Agenzia delle entrate, rispondendo all’interpello n. 904-791/2017, ha confermato che deve essere considerato legittimo un Piano welfare che subordina l’accesso dei dipendenti ai vari servizi in esso contenuti al raggiungimento di determinati obiettivi di performance individuale e/o aziendale, con espressa indicazione del “credito welfare” attribuibile in funzione del livello di ottenimento…
Continua a leggere...Nuove linee guida per lo stage
Nell’ottica di facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro e la permeabilità tra formazione e opportunità di lavoro, in attuazione di quanto previsto dai commi da 34 a 36, articolo 1, L. 92/2012 (Legge Fornero), sono state definite con accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, datato 25 maggio 2017, le nuove…
Continua a leggere...Un’interessante interpretazione della Cassazione sul reato di mancato versamento di ritenute previdenziali
Il nostro ordinamento prevede che il datore di lavoro, anche in campo previdenziale, agisca quale sostituto, andando a ritenere, da quanto dovuto al lavoratore, il contributo previdenziale a carico di quest’ultimo, per poi versarlo all’Inps assieme ai contributi a proprio carico. A presidio di tale onere, per il rischio di un mancato versamento di ritenute…
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